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Particolari della Camera Oscura

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Nel corso degli anni ho messo a punto per la mia Camera Oscura tutta una serie di miglioramenti per renderla più sicura e funzionale. Oltre a specifici interventi sulle singole attrezzature quelle che ritengo più importanti e di maggior valore sono quelle apportate alla “struttura” stessa.

 

In questa foto della parete sinistra se ne vedono due.

 

La prima (freccia blu) è l’aver fatto un impianto elettrico specifico per la CO. Qui si vede la “centralina” di comando con due interruttori generali per escludere le due linee presenti. Dalla centralina si diparte una canaletta (abbastanza grande) che gira attorno alla CO e permette di distribuire dove serve l’elettricità.

 

Il primo vantaggio con questa configurazione è che finito di lavorare in CO, se stacco i due interruttori, sono certo che all’interno della stanza non c’è più nulla di attivo fra le attrezzature (lampade, resistenze o quant’altro) e inoltre che tutte le “prese” di corrente sono escluse. Il secondo vantaggio è che in questo modo la CO ha un suo impianto elettrico che non grava su quello presente originariamente nella stanza. Unica eccezione è l’interruttore in basso a sinistra il quale aziona il “lampadario”.

 

Le frecce rosse indicano un’altra accortezza che, contrariamente alla sua semplicità, è di vitale importanza al fine di ottenere un ingranditore stabile. Per quanto questo sia apparentemente fermo in realtà vibra sempre se non è, come in questo caso, fissato al muro alla sommità della colonna. Basta una piccola staffa. Il fissaggio a muro dell’Eurogon 4x5” è fatto in un modo particolare in quanto non mi andava di forare il cappellotto che chiude la sommità della colonna. In questo caso ho utilizzato due staffe a L fissate al muro (in realtà sullo zoccolo in legno, e questo al muro) e le staffe stesse bloccate al cappellotto tramite due morsetti a vite. Ad evitare che le parti scorrano c’è della gomma interposta.

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Questa è la parete destra preposta per il trattamento “umido”.

 

1) Pannellatura in Polionda grigio scuro che ha due funzioni principali: protegge il muro retrostante ed è facilmente lavabile. Inoltre elimina molti dei riflessi delle pareti bianche.

 

2) Condizionatore d’aria: in caso di necessità riscalda o rinfresca la stanza e la porta a temperatura di lavoro in meno di mezz’ora. E se d’estate ci sono 25 gradi la differenza si sente.

 

3) Nel sotto lavello trovano posto due filtri per l’acqua calda e la fredda.

 

4) Visore luminoso originariamente per piccole radiografie. Essendo posto sopra il lavandino  rende agevole controllare le pellicole piane subito dopo il fissaggio (o il lavaggio) senza aspettare che siano asciutte. Comodità a parte si evita di sgocciolare per la stanza nell’utilizzarne un’altro.

 

5) Aspiratore. Poco usato ma è sempre meglio averlo.

 

6) Di questa “innovazione” vado particolarmente fiero.  In pratica tutte le lampade, le prese elettriche e gli interruttori sono montati su di un pannello in legno (multistrato) pitturato in nero opaco, e fissato al muro con due tappi. In tutta la CO ce ne sono 4 di questi pannelli. Adottando questo sistema posso spostare o inserire qualsiasi lampada (o interruttore o presa) semplicemente avvitandole sul pannello di legno senza intaccare o danneggiare il muro. L’aspetto forse ancora più valido è che questi quattro pannelli (gli stessi intendo) li avevo ad Ancona e a Jesi. Basta smontarli e avvitarli da un’altra parte.

Per i collegamenti elettrici è sufficiente che ci arrivi vicino la canaletta dell’impianto.

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